Salvatore Incorpora nasce a Gioiosa Ionica (Reggio Calabria) il primo di gennaio del 1920 da Giovanni e Gemma Murizzi, scultrice il cui padre, Rocco, a sua volta scultore in legno e suo maestro, proveniva dall’Ottocento artistico napoletano. “L’ansiosa vocazione all’arte” è dunque insita in lui sin da quando, ventenne, parte per il secondo conflitto mondiale sulle direttrici d’una prigionia che lo conducono ad Atene, Varsavia, Praga, Berlino, Vienna. In quel contesto di guerra, con pastori di argilla creati in Polonia e cotti nella fonderia presso cui lavorava come prigioniero del terzo Reich, nel ‘42 costruisce, nel Duomo di Warthenau, il presepe di quel Natale.
Di ritorno dalla prigionia, nel ’45, completa gli studi all’Accademia Liceo artistico di Napoli dedicandosi successivamente all’insegnamento che per oltre quarant’anni, con grande passione, lo vedrà docente di disegno e storia dell’arte.
In parallelo scorre la sua attività artistica dedicata prevalentemente alla pittura e alla scultura –oltre che alla poesia e alla narrativa.
Gli anni Cinquanta e Sessanta, a Linguaglossa, lo vedono creativo e vulcanico artista oltre che impegnato, anche in qualità di Ispettore onorario per i Beni Ambientali, Architettonici ed Artistici, nella difesa dei beni culturali, tra i quali la seicentesca Chiesa di S. Francesco di Paola, che grazie a un suo lungo e deciso decennale impegno contro chi voleva abbatterla, viene salvata dalla distruzione e dichiarata “monumento nazionale”.
Sono anni in cui matura amichevoli rapporti di corrispondenza con lo scultore Francesco Messina, ed espone, fra mostre collettive, nazionali internazionali e personali (Parigi, Roma, Bari, Messina, Catania ecc.), in circa centoventi rassegne, conseguendo prestigiosi premi.
Gli anni Settanta vedono la maturità piena dell’artista; esplode il periodo verghiano in cui la carica espressiva del “vinto” viene ad irrompere emotivamente e razionalmente nelle opere. Nel ‘70 vince, a Vizzini, ex aequo con Migneco, il premio Verga per l’arte figurativa “Tavolozza d’oro”.
Il mensile romano Scena illustrata nel ‘71 gli dedica un intero numero.
Dal ‘73 al ‘78 è Presidente del “Centro culturale d’arte Aquarius” di Catania, in tale veste promuovendo manifestazioni d’arte e realizzando mostre di significativi artisti.
Numerose Chiese accolgono, all’interno, sue opere. Carteggi diversi di quegli anni, annoverano rapporti epistolari con Francesco Messina , Carlo Levi, Leonardo Sciascia, Giuseppe Migneco, la cui documentazione testimonia un intenso quanto personale intreccio di emozioni e scambio di pareri.
Gli anni Novanta vedono la realizzazione della Via Crucis nella Chiesa dei SS. Antonio e Vito di Linguaglossa e l’assegnazione del Premio speciale “Città di Reggio Calabria”, del ’91.
Nel 1994 pubblica un saggio sul coro ligneo della Chiesa Maggiore di Linguaglossa, e, tra il ’94 e il ’95, a Strasburgo, realizza una personale di pitture, sculture e presepi, presso il Parlamento europeo.
Nel 1997 riceve dal Comune di Linguaglossa la cittadinanza onoraria.
Il nuovo millennio lo vede in pieno fervore nella realizzazione soprattutto di opere di monumenti sia al sud che al centro Italia. Viene installato nella Piazza principale di Fiumefreddo di Sicilia un monumento in bronzo dedicato ai caduti di tutte le guerre.
A Catania, presso il Policlinico universitario Dipartimento di Pediatria, nel 2001, viene posta una “Maternità” che viene trafugata e poi ritrovata nel 2010 ed infine riposizionata dopo il trafugamento. Per Castiglione di Sicilia (Solicchiata) modella, nel 2003 un altro monumento in bronzo dedicato a venti giovani caduti nella seconda guerra mondiale.
Nel Lazio, a Campodimele (Latina), realizza nel 2004 un monumento dedicato al pastore dei Monti Aurunci che ricorda il sacrificio che molti pastori tributarono alla Patria, lungo la direttrice di Montecassino, sulla linea Gustav, durante la seconda guerra mondiale.
Nello stesso anno riceve la Cittadinanza onoraria del Comune di Campodimele.
A Milano, nel 2004-2005, partecipa alla Mostra internazionale “Presepi nell’arte e nella tradizione nella nuova Comunità europea”. Nel 2007 a Caltagirone, presso il Museo Internazionale del Presepe “Collezione Luigi Colaleo”, gli viene dedicata una mostra personale di presepi e pezzi da presepe.
Nello stesso anno a Catania, presso la Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere”, viene realizzata dall’assessorato regionale ai beni culturali, a cura di Domenico Amoroso, la prima mostra antologica dell’artista con l’esposizione di circa trecento opere tra pittura, scultura e grafica. Nell’agosto 2008 gli viene conferito a Linguaglossa il “ Premio Etna”. A giugno 2009 , in occasione delle celebrazioni su Giovanni Verga, a cura di Domenico Amoroso e Sarah Zappulla Muscarà viene realizzata, al castello di Acicastello, la mostra “ Salvatore Incorpora e il mondo verghiano”.
Salvatore Incorpora muore a Linguaglossa il 29 luglio 2010.