Costava sessanta lire il N.1 dell’anno 1 del novembre 1951 il periodico di turismo, lettere, arte e folklore Mareneve che a Linguaglossa iniziava il suo corso con Santo Calì direttore responsabile e Rosario Grasso direttore amministrativo.
Con una linografia (fra le prime) di Salvatore Incorpora a firma IS raffigurante una strada in primo piano e pini, zappini ed il vulcano sullo sfondo, così il periodico iniziava:
Un nome, un programma, una strada da percorrere…..
A pagina 6 e 7 di Mareneve Girolamo Barletta scriveva un articolo dal titolo: “Visita allo studio di Salvatore Incorpora”.
In esso due fra le primissime sculture in terracotta di Incorpora: “il suocero” e “Cristo”. Su quest’ultima il poeta Tommaso Papandrea:
In forma augurale ma a sapore predittivo, nello stesso articolo Barletta scriveva:
“Nella terra di Francesco Messina l’artista calabro troverà l’estro della migliore ispirazione”
A contorno, fra ginestre, Etna e mare ed in una cornice di poeti, scrittori, artisti, cresceva intanto un cenacolo culturale che, nei suoi coloriti sapori mediterranei, avrebbe dato, assieme alle sue pene ed ai suoi sogni, i suoi molti frutti.
Il Collegio dei Padri Domenicani apriva le sue porte:
Su questi solidi pilastri culturali, in questo coacervo di illuminati cervelli, Linguaglossa, “natio borgo onorario”, iniziava i laboriosi anni cinquanta.